I detrattori della stagione calda vivono l’inverno come un paradiso: nessuna traccia di afa e sudore, nessun mancamento, assenza di scottature. Tutto, magicamente, viene sostituito da aria fresca, cime innevate e natura che si riposa in attesa di una nuova fioritura. Nell’elenco degli amanti dei mesi freddi, però, sicuramente non appaiono coloro che soffrono di sinusite per i quali l’inverno può trasformarsi in un autentico tormento.
La sinusite è un’infiammazione dei seni paranasali, principalmente causata da un’allergia o un’infezione virale o batterica, con sintomi piuttosto fastidiosi tra i quali congestione nasale, naso che cola, cefalea, perdita dell’olfatto e del gusto, tosse, alitosi, ovattamento auricolare e febbre.
Come il raffreddore? Non proprio.
La principale differenza tra sinusite e comune raffreddore riguarda la durata dei sintomi: il raffreddore in genere dura 5-10 giorni mentre la sinusite può protrarsi anche per settimane.
“La sinusite si affaccia prevalentemente in inverno e può essere acuta, se di breve durata, oppure cronica se a lungo termine – spiegano i professionisti delle farmacie comunali – Si tratta di un disturbo piuttosto diffuso che può inficiare il benessere della persona. In presenza di sintomi sospetti è importante rivolgersi al proprio medico per una corretta diagnosi”.
Non esiste un metodo totalmente efficace per prevenire la sinusite ma sicuramente un valido aiuto arriva, come sempre, dalle buone abitudini in primis mantenendo un sistema immunitario in salute con un’alimentazione sana ricca di frutta, verdura e con un adeguato apporto di liquidi. Praticare attività fisica e umidificare adeguatamente l’ambiente, poi, sono altri elementi da integrare nel proprio stile di vita.
Ma qualora la patologia si manifestasse come intervenire?
“ Per curare questa patologia è possibile utilizzare decongestionanti, da assumere per un breve periodo, che hanno la funzione di eliminare il gocciolamento nasale – spiegano i professionisti delle farmacie comunali – Non appena questo sintomo scompare è bene evitare di proseguire con l’assunzione per evitare effetti collaterali quali accumulo di muco a livello nasale: in quel caso sarà necessario ricorrere a mucolitici. Nei casi più gravi il medico, e solo il medico, può decidere di procedere con l’uso di cortisoni”.
Come sempre è bene ribadire che le terapie mediche vanno somministrate da specialisti e professionisti qualificati perché dosi, tempi e farmaci non corretti possono causare danni al paziente. Al bando, dunque, il fai da te.