Chi pensa che il periodo delle allergie al polline sia circoscritto ai mesi primaverili commette un errore, ben noto a chi soffre di questo disturbo.
Indubbiamente i disagi più importanti si avvertono a partire dai mesi di marzo e aprile, perché è il momento di maggior fioritura, tuttavia anche febbraio è un mese ricco di pollini e allergeni che aggrediscono il benessere di coloro che sono soggetti a questi tipi di allergia.
In loro soccorso, sul sito di Regione Lombardia, è possibile consultare i Bollettini del Polline che consentono di monitorare la presenza di pollini e allergeni sul territorio.
Questo il link messo a disposizione da Regione Lombardia che vi consigliamo anzitutto di consultare.

Ma andiamo per ordine. Quali sono le piante che fioriscono a febbraio?
Tra le bellezze della natura “incriminate” troviamo il cipresso e le cupressacee cui si uniscono betulle e betullacee, ontano, nocciolo, frassino, pioppo e salice. Solo per citarne alcune. L’allergia a queste piante si manifesta attraverso una forma di pollinosi che può causare riniti e congiuntiviti.
La rinite è un’irritazione e infiammazione della mucosa nasale mentre la congiuntivite infiamma la sottile membrana mucosa che ricopre la superficie anteriore del bulbo oculare (ad eccezione della cornea) e la superficie interna delle palpebre.
Ecco spiegato, quindi, il perché di tutti i sintomi che gli allergici al polline manifestano in questo periodo: naso che cola, occhi arrossati e lacrimanti, bruciore, starnuti, tosse e un fastidioso prurito che si distende su naso, occhi e gola con crisi asmatiche per i soggetti più sensibili.
In presenza di questi segnali, continui e ripetuti, è bene rivolgersi a medici e farmacisti di fiducia ed eventualmente effettuare i dovuti test che possono confermare o escludere la presenza di questo tipo di disturbo.
Quali sono i rimedi più efficaci?
Innanzitutto la prevenzione: prestare attenzione al calendario di fioritura ed evitare in quel periodo ambienti a rischio come campi e parchi sono certamente buone abitudini; a queste è bene aggiungere una terapia farmacologica capace di diminuire la sensibilità dell’apparato respiratorio nei confronti del polline allergenico, come quella a base di cromoni.
Quando, invece, l’allergia prende il sopravvento è possibile utilizzare, sotto controllo di medici e farmacisti, diverse tipologie di farmaci sintomatici come i decongestionanti, antistaminici e antileucotrieni.
I decongestionanti, in genere sotto forma di spray e colliri, contengono delle sostanze chiamate vasocostrittori che riducono la vascolarizzazione della mucosa del naso e degli occhi, alleviando i sintomi.
Gli antistaminici, invece, si assumono tramite compresse, sciroppi, spray nasali e colliri e bloccano l’attività dell’istamina, una delle principali sostanze chimiche infiammatorie rilasciate dal sistema immunitario.
Infine gli antileucotrieni vengono assunti prevalentemente in compresse e sono indicati per bloccare l’azione dei recettori dei leucotrieni ovvero le sostanze infiammatorie liberate dai mastociti durante la reazione allergica.
I sintomi dell’allergia al polline sono estremamente fastidiosi e possono limitare lo svolgimento delle proprie attività ma grazie alle giuste terapie è possibile limitarne i danni purché si tratti di cure appropriate nate dalla sinergia di professionisti del settore come medici, allergologi e farmacisti.
Questo disturbo è presente in tutte le età e non va mai trascurato. Veniteci a trovare, presso la farmacia comunale di Cantù a voi più vicina: il nostro personale qualificato sarà a vostra disposizione per ulteriori consigli e suggerimenti.
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